Data4 punta a ridurre del 70-90% le emissioni provenienti dai generatori dei propri data center, grazie all’uso di un biocarburante alternativo

La riduzione delle emissioni di CO2 fa parte delle priorità di Data4 definite nella nuova roadmap “Operazioni/Sostenibilità 22”. In quest’ottica il gruppo ha deciso di studiare la possibilità di sostituire il carburante standard utilizzato dai generatori con del biocarburante HVO (olio vegetale idrotrattato).

L’HVO, prodotto con elementi 100% rinnovabili e sostenibili certificati, è un gasolio paraffinico di sintesi ottenuto a partire da oli vegetali o rifiuti valorizzati. Rispetta la direttiva sulle energie rinnovabili dell’Unione Europea e rappresenta un’alternativa sicura ai carburanti di origine fossile.

Questa iniziativa si inscrive nell’impegno preso dal gruppo Data4 con il “Climate Neutral Data Center Pact”, che punta a far diventare la società a “zero emissioni nette” entro il 2030, per l’insieme delle sue attività europee. Questa priorità è inoltre definita nel programma interno di sviluppo sostenibile Data4Good.

Progettare, costruire e gestire i data center riducendone l’impatto ambientale sono sfide tanto entusiasmanti quanto necessarie e che coinvolgono molti collaboratori e fornitori di servizi partner di Data4”, dichiara Marie Chabanon, CTO di Data4.

Primi test concludenti nel campus francese del gruppo

Le prime fasi di test per l’uso di HVO hanno coinvolto il sito PAR1 del campus di Marcoussis (Francia) e due data center: il DC18 (10MW) e il DC19 (5MW). Questi test hanno permesso di confermare che l’uso nei generatori del carburante paraffinico di sintesi certificato sostenibile dall’ADEME (agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia) non causa problemi di funzionamento agli stessi.

I futuri data center (DC 20, 21, 22 e 23) attualmente in fase di costruzione nel campus PAR1 useranno tutti l’HVO sin dalla messa in servizio. Il gruppo intende inoltre condurre altri test sui data center esistenti, volti a intraprendere una migrazione dal carburante standard (gasolio) al carburante HVO.

Studi di fattibilità attualmente in corso anche presso tutti i siti europei del gruppo

Al contempo il gruppo ha avviato una discussione in merito anche negli altri paesi in cui è presente (Italia, Polonia e Spagna).

In Italia, nel campus di Cornaredo, vicino Milano, Data4 prosegue gli studi di fattibilità per passare anche in questo caso dal gasolio all’HVO, mentre i data center nuovi (tranne in caso di eventuali pareri contrari ricevuti) utilizzeranno HVO sin dalla messa in servizio.

Anche in Spagna gli studi attualmente in corso nel campus di Alcobendas, nei pressi di Madrid, stanno andando avanti con l’obiettivo di iniziare a utilizzare il biocarburante per le strutture attuali e per il nuovo DC03 (sempre tranne in caso di eventuali pareri contrari ricevuti) sin dalla messa in servizio.

In Polonia, invece, gli studi di fattibilità inizieranno proprio quest’anno, nel 2023, e riguarderanno il nuovo campus del gruppo, che sorge a 20 minuti da Varsavia. L’obiettivo è ancora una volta di passare dal gasolio all’HVO per il DCO1 e di usare direttamente l’HVO per i nuovi DC, a partire dal DC02 (anche qui, tranne in caso di eventuali pareri contrari ricevuti).

Per quanto riguarda la Germania, infine, paese in cui il gruppo prevede di creare un nuovo campus di data center da 25 ettari e 180MW, la cui costruzione avrà inizio nel 2024 non lontano da Francoforte, tutti i DC (sempre fatti salvi gli eventuali pareri contrari ricevuti) utilizzeranno HVO sin dalla messa in servizio.

Una considerevole riduzione dell’impatto ambientale

L’HVO permette di sostituire il gasolio con un biocarburante alternativo che migliora significativamente il livello di emissioni. Il peso della CO2 emessa con il gasolio standard rappresenta infatti 3,1 kg al litro, mentre quello dell’HVO è di appena 0,54 kg/l, con un risparmio di ben 2,46 kg/l.

Durante i test condotti nei DC 18 e 19 del campus francese del gruppo, uno studio interno ha dimostrato come usando circa 250.000 litri di biocarburante, è stato possibile evitare l’emissione di ben 640 tonnellate di CO2!